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Introduzione al protocollo SNMP (Simple Network Management Protocol)

La crescita di Internet ha avuto un notevole effetto trainante anche nella diffusione di reti locali basate sulla famiglia di protocolli TCP/IP.

I numerosi servizi, fruibili tramite Internet, hanno avvicinato nuove fasce di utenti all’uso di personal computer connessi in rete, contribuendo all’aumento delle dimensioni delle infrastrutture locali (LAN).

Il maggior numero di utenti e l’eterogeneità dei device connessi alle LAN ha inoltre reso necessario l’introduzione di dispositivi sempre più evoluti e complessi.

Lo scenario di rete che si è così venuto a creare non sempre risulta semplice da gestire.

Le esigenze di affidabilità e sicurezza nei confronti dell’infrastruttura di rete sono divenute sempre più pressanti, trasformando progressivamente il ruolo dell’amministratore di rete, da semplice tecnico responsabile di mantenere attive le risorse disponibili, a supervisore di una realtà che deve essere continuamente monitorata per poter risolvere in breve tempo (ed eventualmente prevenire) ogni possibile disservizio.

l’evoluzione registrata ha di fatto decretato il successo dei sistemi in grado di monitorare e gestire le risorse distribuite in rete in maniera automatica e centralizzata.

Per conseguire questo risultato sono state proposte varie alternative. Nell’ambito della famiglia TCP/IP, il modello per la gestione remota dei dispositivi che ha riscontrato maggiore successo è stato quello presentato sotto l’acronimo SNMP (Simple Network Management Protocol).

Fin dalla sua prima uscita il protocollo SNMP ha rappresentato uno strumento di largo impiego utile per amministrare reti IP complesse.

Il modello utilizzato da SNMP prevede l’interazione di due distinte unità, denominate Manager e Agent.

Il protocollo SNMP stabilisce essenzialmente le regole e il formato dei messaggi con cui queste due entità si scambiano informazioni.

Il modello manager/agent è sostanzialmente una variante del modello client/server.

Il ruolo del client viene svolto dal Manager, responsabile di interrogare gli Agent distribuiti e raccogliere in un database centrale le informazioni trasmesse.

Gli Agent restituiscono le informazioni richieste, (ruolo formalmente ricoperto da un server), rispondendo ai comandi di uno o più Manager.

All’occorrenza un Agent può produrre e inviare informazioni non sollecitate, per informare un Manager del verificarsi di un evento particolare sulla stazione locale.

Le versioni più recenti del protocollo SNMP prevedono inoltre la possibilità di creare una struttura gerarchica tra Manager, consentendo lo scambio di dati tra Manager e Manager.

Oltre al protocollo SNMP, il sistema di Management per reti TCP/IP, prevede altre due componenti:

  • un insieme di risorse amministrabili tramite SNMP, organizzato in un’unica struttura standard denominata MIB (Management Information Base);
  • una modalità standard per riferire gli elementi che costituiscono la base MIB.

La base MIB specifica tutte le risorse gestibili da remoto su uno specifico device.

Per ogni elemento facente parte dell’infrastruttura (PC, IP Phone, server, switch, router) la base MIB definisce un’interfaccia utente standard, attraverso la quale amministrare le risorse di rete.

Per questo motivo nell’ultimo decennio sono proliferate numerose soluzioni proprietarie, basate sul modello generale proposto da SNMP.

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